La cronaca (II tappa): Quanto è dolce la notte a Temù, ma Gavia e Stelvio fanno già paura

ReTour_2015_Day2_19072015790

È calma la sera a Temù dopo una giornata passata a pedalare sotto il sole sulle strade della Grande Guerra. Il morale del gruppo è alto, ma la preoccupazione per la tappa di lunedì mattina con due giganti da scalare – il signor Gavia e il commendator Stelvio – tiene banco tra i nostri dodici apostoli della bicicletta. Ma è ancora presto per pensare a domani, godiamoci la soddisfazione per i 95 chilometri e i 1800 metri di dislivello che ci siamo lasciati dietro le spalle nella giornata odierna, per la cena che riposa nei nostri stomaci e per la notte di riposo che ci attende.

La mattina si era aperta a Lavis, alle porte di Trento, arrivo della prima tappa tutta giocata attraverso i comuni dell’altopiano di Asiago. Da lì il gruppo ha pedalato compatto tra i meli della Val di Non (da qui vengono le mele Golden Delicious che arrivano nei nostri mercati) fino all’imbocco della Val di Sole. Un lungo falsopiano in salita al 3% di pendenza che ci ha portato alla salita del Tonale. Ad accoglierci una “marea azzurra”: intere famiglie vestite di azzurro arrivate in Trentino per il ritiro del Napoli calcio che ha scelto proprio questa valle per la preparazione estiva. Non abbiamo grosse indiscrezioni da darvi, ma tra i tifosi girava voce di alcuni dissapori tra Insigne e il presidente Delaurentis. Ma questa è un’altra storia.

ReTour_2015_Day2_19072015497

Passati per i comuni del disciplinare del “Trentingrana” (ennesimo riferimento alimentare di questo Re-Tour, dopo il formaggio Asiago di ieri) inizia l’ascesa che porta al passo Tonale, gran premio della montagna della giornata. Una salita dura, come pochi nel gruppo se la immaginavano, che ha fatto selezione fin dai primi chilometri. Purtroppo c’è anche chi ha dovuto mettere piede a terra e chiedere aiuto all’ammiraglia, ma non vi diremo il nome. Non perché sia un disonore dire “non ce la faccio”, ma perché la nostra non è una corsa individuale e si vince e perde tutti insieme (accompagnatori compresi).

ReTour_2015_Day2_19072015713Mentre davanti al gruppo si creava una coppia italo-irlandese, formata da Barry e Marco “elica” Romano, che percorrerà in solitaria l’intera salita con un ultimo scatto dell’irlandese (arrivato solo al Tonale), il resto del gruppo si frammentava procedendo con passi e ritmi diversi, tra smorfie e slalom di automobili. Una sofferenza durata sedici chilometri e alleviata solo dalla splendida cornice del parco dell’Adamello con le sue vette e i suoi ghiacciai.

Ad accoglierci al passo, oltre ai panini preparati dall’ammiraglia, un sacrario che ricorda i morti della Grande Guerra. Perché, come già visto nella giornata di ieri, non c’è metro di questo viaggio in cui il ricordo dei terribili fatti di cento anni fa non riaffiori dietro una lapide, un monumento o una fortezza.

Approfittando della pausa, dopo un caffè e una grappa (per noi accompagnatori), entriamo all’interno del sacrario. Tutto attorno alle pareti lapidi con nomi di soldati morti tra il 1915 e il 1918. Alcune non hanno nemmeno il nome, ma solo una scritta e un numero: “8 soldati italiani ignoti”, ma anche “3 soldati austriaci ignoti”;  perché  in fondo ciò che aveva diviso la vita ha riunito la morte. Tra loro anche i resti di soldati restituiti alla storia da ghiacciai e crepacci in anni recenti, perché – da queste parti – il ricordo della guerra non è mera retorica, ma qualcosa di ancora reale e tangibile.

Dopo la foto di rito davanti al sacrario abbiamo imboccato la strada verso il fondo valle. Una sosta tecnica a Ponte di Legno per una doverosa birra sul lungo fiume e  l’ultimo, breve, trasferimento a Temù per il meritato riposo.

Qui, mentre la notte scende veloce su di noi, ci abbandoniamo al sonno mentre i nostri sogni corrono già là, in alto, tra le nuvole che accarezzano la cima del Gavia.

ReTour_2015_Day2_19072015623

Lascia un commento